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Il sottotitolo spiega in tre parole (luci, ombre e penombre) l'aspetto più profondo del bodybuilding e ciò che la "disciplina della ghisa rappresenta". "Luci" indica l'aspetto vistoso e affascinante: il corpo abbronzato, oliato, depilato, asciutto, scolpito e muscoloso che esegue le pose sul palcoscenico di gara. È un fisico di superba bellezza che rivela la maestosità di questo sport troppo frainteso. "Penombre" sono quei sacrifici che nessuno vede e poco si sa, che fanno parte dello stile di vita di questa disciplina. Dedizione, devozione, visione a tunnel che, fondamentalmente, forgiano carattere e forza di volontà. "Ombre" sta per l'aspetto devastante del bodybuilding, quello poco svelato, appunto perché la verità sconvolge e fa male. L'abuso di farmaci comporta una miriade di effetti collaterali e patologie, rendendo la cultura fisica uno stile di vita potenzialmente pericoloso. Solo un medico dotato di esperienza (come ex bodybuilder agonista) e di onestà intellettuale (in qualità di scienziato) può raccontarlo bene, meglio di chiunque altro, con schietto realismo.